27 Giugno2024

Comunicazione aziendale: il valore del personale è strategico nella risoluzione di una crisi

comunicazione aziendale

Da oggi a domenica 30 giugno, al Campus École The Skill, il nuovo progetto del Gruppo The Skill, si parlerà di comunicazione assieme a esperti specializzati che metteranno a disposizione le loro competenze per favorire un percorso di personal growth utile sopratutto ai giovani

Dalla comunicazione di crisi alle vicende mediatico giudiziarie, alla semplificazione dei linguaggi finalizzata al compliance design fino al public speaking, passando attraverso la cura delle vicende mediatico giudiziarie e il reputation management, tutti questi i temi del Campus École The Skill il nuovo progetto del Gruppo The Skill. La prima summer school del Gruppo The Skill organizzata per quattro giorni in Costa Verde, Corsica.

Per ribadire l’importanza di un’accurata strategia di comunicazione in ambito aziendale, soprattutto per quanto riguarda la relazione tra leadership e personale, hanno aderito alla summer school, tra le altre, realtà importanti quali Novartis, Aiop Lombardia, Aris, gli studi legali SZA e Fornari e Associati e le cliniche Centro Serena e Villa del Sole.

Andrea Camaiora, esperto di comunicazione di crisi e CEO del Gruppo The Skill ha sottolineato il ruolo strategico della popolazione aziendale: “Non è possibile concepire una strategia di gestione della crisi ignorando la comunicazione interna! Questo perché, come insegniamo all’università, la crisi è un evento straordinario il cui accadimento e la cui visibilità all’esterno e all’interno minacciano di produrre un effetto negativo sull’organizzazione e la sua reputazione, sui suoi beni e servizi, sui suoi dipendenti e sugli altri stakeholder strategici e, infine, sui suoi risultati economico-finanziari. Che sia un incidente sul lavoro o un’inchiesta, un’accusa di inquinamento o un caso di crisi d’impresa, il personale è centrale nel superamento della crisi. È la risorsa più importante per un’organizzazione complessa qual è l’azienda. È ai propri collaboratori, dipendenti e sindacati che bisogna fare appello, fin da subito, per rispondere efficacemente alla crisi. La strategia che consiglio è sempre la stessa: verità e franchezza. Come ci hanno insegnato da bambini, le bugie hanno le gambe corte e non consentono di andare lontano. Una frottola raccontata oggi può ingigantire a dismisura l’effetto di una crisi e disperdere il valore della fiducia, della lealtà e della parola data che sono un patrimonio inestimabile, quanto lo è – al tempo stesso – la reputazione. Quindi rispettare il principio di realtà e un principio fondamentale come quello della verità è essenziale”.

Dello stesso avviso è Gianluca Ansalone, Head of Public Affairs Novartis e Docente di Geopolitica e Strategia che afferma: “In un mondo caratterizzato da “policrisi”, ovvero da uno stato permanente di complessità e cambiamento, il primo esercizio da fare è innanzitutto ridefinire completamente il concetto di “crisi”. Le aziende sono comunità, condividono non solo obiettivi ma anche valori, ansie, oltre che una fisiologica tensione alla crescita. È giusto dunque condividere con la propria comunità gli aspetti più delicati di una crisi, dando a questa parola il senso e la prospettiva giusta. La cultura preminente fino ad oggi è stata quella del “pan-segreto”, ovvero “tutto è riservato fuorché le cose davvero superficiali e accessorie”. Questo paradigma va ribaltato. Nulla è segreto fuorché le cose che possono seriamente compromettere gli aspetti vitali di un’azienda. O di uno Stato. Solo rispetto a queste ultime seconde rimane opportuno mantenere alcuni livelli di segregazione. Per il resto, nei passaggi più critici, occorre trasparenza e condivisione. Elementi da temperare peraltro senza cadere nel paternalismo. Collaboratori e dipendenti possono esprimere un legittimo bisogno di protezione e rassicurazione. Ma perché ciò accada occorre far maturare la consapevolezza delle implicazioni delle scelte e della delicatezza di alcuni passaggi. Ciò vale per la politica come per le aziende. Il Covid-19 ce ne ha dato una prova estrema e forte. Quando i governi hanno deciso la misura più critica, ovvero quella della chiusura generalizzata delle attività e perfino dei cittadini nelle loro abitazioni, hanno sofferto una reazione violenta da parte di chi ha bollato quelle decisioni come una violazione delle libertà costituzionali. È stata la totale assenza di un adeguato livello di alfabetizzazione scientifica e sanitaria tra i cittadini a creare quello scollamento tra governanti e governati. Anche gli Stati sono una comunità, chiamata a condividere gli slanci ma anche le implicazioni e le conseguenze delle crisi”.

Durante questo fine settimana saranno in programma docenze svolte, tra gli altri, dai giornalisti Federica Fantozzi e Lorenzo Munegato, dall’esperto di comunicazione e ceo di The Skill, Andrea Camaiora, dal direttore della rivista One Health, Giovanni Cioffi. A queste si aggiungano anche tre «Lezioni sotto le stelle»: Giorgio Lainati, già vice presidente della commissione di Vigilanza Rai e consigliere per la comunicazione della presidenza del Consiglio, interverrà su «Come è nato il TG5. Un percorso di vita professionale». Il giorno seguente Andrea Costa, già sottosegretario alla salute nel governo Draghi, parlerà di «Leadership politica» e l’ultima sera sarà la volta del ceo di Thales Alenia Space, Massimo Comparini, che interverrà su «Sempre più vicini a Luna e Marte. Un’esperienza di leadership aziendale».

Lucia Medri

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